Inediti



Amicizia


Comincia come Amore.
Se chiamo al telefono per dirti solo il mio nome.
Se mi prendi una bottiglia ché il mio braccio non regge.
Se ti penso anche in un giorno che la pioggia piange
sul mio pensiero.
Se insieme scopriremo i primi sussulti della primavera.
Se metto a tavola un piatto anche per te.
Se ti trovo in un racconto che leggo.
Se mi stringi la mano sotto l’acero che si concentra su se stesso
e la bacca pudica arrossisce.
Quando tratterrò i miei slanci per dare spazio alle tue emozioni.
Se chiudi la porta e le persiane smaltate.
Se vorrai essere sola e non avrò tue notizie.
Se illuminerai il buio dei miei fantasmi.
Se ti ricorderai nel tuo ricettario giornaliero
che non mi piace lo scalogno.
Se frequentando la chiesa inventerai una preghiera
anche per me.
Se nel sole ci spoglieremo delle nostre virtù.
Se mi offenderai per non mantenere le promesse.
Se ti offenderò.
Tanto comincia come Amore.



Potrei non saperlo


Dimmelo
dimmelo sillabando
le sillabe ad una ad una
dimmelo come lo sai dire tu
se ti manco.

è importante il tempo
mentre il dove può essere ovunque.

Non aver paura delle tue paure
guarda fuori
stasera si vedono anche le colline.
Se me lo dirai
non avrai più timore di dirmelo.

È proprio vero
l’amore è un dio
e del dio ha la vendetta
e il tenero perdono
a braccia tese.

La vinificazione
emanava un odore
che pungeva le stanze
e saliva fino alle camere.

La casa era un tutt’uno
con quell’uva pronta per essere
maltrattata
eppure restituiva un liquore dolce
come se nulla fosse.

Avresti potuto dirmelo già allora
che ti mancavo
ma c’ero.
Ora ci sovrasta quest’assenza
eppure il mio numero di telefono
lo conosci a memoria.

Dimmelo quando il respiro si farà più corto
come un ultimo amplesso
senza replica.

Dimmelo come se non avessi
più tempo.
Come se il tempo fosse misurato
e colmo.

È quello il momento delle confessioni
anche il prete arriva sul finire
e a lui ci consegnamo
a petto nudo.

Dimmelo perché non conoscerò
i tuoi turbamenti futuri
e quando ti deciderai
potrei non saperlo.



Fuori Misura


Mi penalizza la tua voce
assente
che saprei riconoscere sul tempo
di mille anni
come tra mille e mille
geografie lontane.
Per i tuoi interrogativi
bastano solo le prime due sillabe
del mio nome
che esonda dagli argini
per questo io e te
così fuori misura.

Affonda le tue mani
e non aver paura
neppure quando ti accarezzerò
il pube.

Il nostro peccato sarà assolto
dal travaglio dell’attesa
che cancellerà ogni risentimento.

Pudichi amanti per un’ora
sarà poi lo stesso vivere o morire.

Ma la crudeltà della tua assenza
non mi da pace
come questo letto di finta inferma
dalle ore vuote
mentre ascolto le voci le più disparate.

A cosa serve se non me lo dici
di amarmi.



Come due sconosciuti


È di ogni mattina
il giorno che si affaccia
ogni giorno
da una finestra chiusa.

Del naufragio non si è salvato
nulla
neppure il saluto.

Andremo come due sconosciuti
che si conoscono
né ti chiederò il perché.

Ma quando torneranno
i nidi
ti chiederò chi ti ha rubato
quella fede.

Hai ancora la crudeltà
dei pensieri di un bambino.
Con te bisogna procedere
a puntate
e il prima non è mai
come il dopo
specialmente se ti si scalda
il sangue
come il sole allo zenit.

Te lo chiederò per non dover
aggiungere altro alla ferita
e me ne farò una ragione.

Il tempo mi ha regalato
una verginità nuova
per concedermi pura sorgente
che precipita a salti
fino ad arrivare al suo destino.

È inutile bleffare
l’amore ha la forza del magma
che distrugge ogni proposito
e ti catturerà senza sofismi.

Ormai ci sei dentro
amore mio
invischiato come un moscerino
nel miele.
Dolce si
dolce come le parole trattenute
avare tanto
che mi sono arricchita
del tuo silenzio.