Preghiera, 2013

La dimensione è il sacro. La scrittura è intertestuale con risvolti metatestuali o ipertestuali.
Il tessuto quello consegnato alla Storia.
Le preghiere della poesia il risultato.
Ambivalenti. Possono emozionare come una poesia e rassicurare come una preghiera.
Perché questa scelta? Perché no? C ‘è sempre un perché iniziale.
La poesia non è qualcosa d’altro. È tutto ciò che ci appartiene estrapolato dal complicato substrato umano-relazionale. È per questo che non ci debbono essere zone d’ombra né meandri inesplorati e si deve leggere e divulgare dappertutto e a tutti. Ci appartiene.
E, grazie ai poeti che riescono a interpretarne i segni-simboli, deve ritornare all’uomo come dono.
Senza limiti. Senza preclusioni.

Atto di dolore
Si dolgono le pietre
scagliate contro l’adultera
e i ciottoli roteanti del fiume
stuprati dallo scavatore.

Si dolgono gli amori contaminati.

Dio sorreggi lo sforzo
del mio dolore
il peccato mi appartiene.
All’alba, che le stelle illanguidiscono
e di notte, quando sacre candele attizzano
le gioie della carne.
Il perdono sia indulgente
e di lunga durata.
La colpa mi travolge ma grande
è la tua misericordia
sul peccato che brucia
più del Carro del Sole.
Il pentimento è la mia debolezza
e la mia forza
ma come nella favola
si è sempre convalescenti
d’amore.
Solo le morene hanno quiete
ai piedi della montagna.

Angelo custode
Compagno dei miei giochi
e dei miei primi amori
che hai protetto
dalla maldestra adolescenza.
Custode dei miei segreti
pieni di malcelato pudore
e dei miei rossori dai passi incerti.
Sei l’angelo che veglia le notti
di sogni slabbrati
e vigila i miei risvegli.
Vorrei vederti.
Se sei biondo o bruno
se come dicono hai le ali.
Di che colore sono i tuoi occhi
e di quale forma la tua bocca.
Se parli se ridi se piangi.

Gloria
Gloria a te
al di là del tempo
che sei il sempre
e fuori dal mai.

Gloria alla tua infinità
gloria alla tua potenza
e alla tua bellezza
che amandoti
amando hai generato
il Figlio
uomo per amore
dell’uomo
ma della tua stessa
sostanza.
Gloria a te
eterno presente.