1994 - La tana del Nibbio




Ti ho amato per amore
e ho imparato ad amarti amandoti.
Non chiedermi di più.
Ora puoi uscire con l’ombrello
quando c’è il sole
presagendo la pioggia
e innaffiare i vasi del balcone
quando piove
temendo che non pioverà.
Puoi fermarsi con lo zimbello
del paese
e imbastire discorsi seri
coniugando il domani al femminile.
Andare alla stazione
e fermare il treno.
Perdere la coincidenza
non ritirare mai i bagagli
per mancanza di un facchino.
Puoi crescere i figli degli altri
e vederli crescere come tuoi.
Vivere allertato
nel convoglio fermo sul binario morto.
E lavarti con il vino
mettendoti come Simulacro sull’altare.
Quello che non puoi fare
è inventare un’altra me.






In un paese dove tutti ti conoscono
nessuno ti conosce.
Se chiedi a lei
dice che sei santo
se a lui da galera.
Se chiedi a Maria
un truffaldino
se ad Agnese
un buono a nulla
e magari sei un galantuomo.
Perché venga fuori
devi incontrare la persona giusta.
Se poi gli hai fatto uno sgarbo
e non te lo ricordi
è il peggio che ti possa capitare.
Allora devi cominciare tutto
daccapo.
Ma se invece di lei
Incontri lui?
Vale la pena di correre il rischio
per quel giorno puoi essere
angelo o demonio.